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Considerazioni fotografando il lupo.

Resoconto di quattro giorni nel Parco Nazionale dell' Abruzzo, in compagnia di due amici d'avventura : Paolo Bongiovanni e Matteo Segnani.

Il mio breve ma intenso "viaggetto" fotografico in Abruzzo è stato dedicato alla ricerca degli splendidi animali del parco e ,soprattutto, a quel fantastico ed elusivo predatore che è il lupo appenninico. E' stato un viaggio abbastanza impegnativo, sia per la distanza da coprire in auto (per arrivare sul posto) sia per le "impegnative" sessioni fotografiche.

Come sempre erano previste le "levatacce" mattuttine, la ricerca del posto da monitorare e, soprattutto, le lunghe ore di appostamento. Fin qui niente di nuovo...tranne per il fatto che stavolta più di ogni altra volta , sarà per le lunghe ore al freddo ad aspettare, sarà per la professionalità e la notevole preparazione della nostra guida (il fotografo naturalista Antonio Maccioce) , oppure,semplicemente, perché prima o poi doveva succedere... mi sono ritrovato a riflettere sulle motivazioni che mi spingono in modo così forte a dedicare così tanto tempo a questa mia passione.

In pratica cosa è per me la fotografia naturalistica ?

Forse é il caso che inizi a fare qualche considerazione...

Ormai sono passati quasi cinque anni da quando ho comprato la mia prima reflex ed ho iniziato a praticare la caccia fotografica. Cinque anni non sono tanti ma non sono neanche pochissimi. Come spesso accade si comincia per gioco, ma spesso il gioco prende il sopravvento. In questo lasso di tempo ho fatto un sacco di esperienze, conosciuto molte persone, visto tanti posti ed imparato un' infinità di cose. Ora so costruire capanni d'appostamento, riconoscere gran parte degli uccelli più comuni, inoltre conosco le loro varie abitudini,molti dei loro canti : ho addirittura creato una piccola "oasi" domestica che nel frattempo mi ha dato un parecchie soddisfazioni. Sono stato a fotografare in Germania, in Polonia, a Cipro e nel Regno Unito e sto già preparando un viaggio in Spagna. Piccole cose, in confronto a quelle fatte da molte altre persone più esperte di me che conosco e che praticano la fotografia naturalistica da molto più tempo.

La domanda quindi é : perchè lo faccio ???

Beh, come ho scritto prima, questo mio ultimo viaggio mi ha dato parecchie risposte.

Ho capito che alzarsi la mattina prima dell'alba, imbacuccarsi come un eschimese per affrontare il freddo mattuttino e caricarsi come un somaro con svariati kg di attrezzatura non mi pesa affatto. Lo sforzo ed il sonno passano nel momento in cui ancora al buio ci si avvia verso il luogo prescelto per l'appostamento. Il camminare in silenzio ascoltando solo il rumore dei propri passi e lo scricchiolare della brina sotto gli scarponi, mentre in lontananza si sentono gli ululati dei lupi, beh vi ASSICURO che non ha prezzo.

Raggiunto il luogo prescelto non resta che "piazzarsi". Bisogna fare in fretta ed al buio. L'arrivo della luce ci deve trovare pronti e mimetizzati con l'ambiente ! Animali come il lupo non concedono una seconda possibilità. In realtà, quasi sempre, non ne concedono neanche una prima... ma questa è una cosa già preventivata.

Una volta piazzati si aspetta al buio. Puo' capitare che si sentano rumori anche alle proprie spalle e che si cerchi di indovinare che animale possa essere quello che si muove furtivamente nelle ombre.

Purtroppo, anche quando il nostro occhio riesce a scorgere qualcosa, l'assenza di una luce idonea rende cieca la nostra fotocamera e si finisce per aspettare speranzosi l'alba. Questa è una delle cose che più mi affascina in tali uscite : gustarsi immersi nella natura il nascere di un nuovo giorno.

L'appostamento puo' durare molto e riservare anche delle gradite sorprese, come un un grosso e solitario cinghiale maschio che attraversa il fiume immerso nella nebbia ed in totale luce sfavorevole. Anche se se ne intravvede appena la sagoma, si capisce immediatamente che potrebbe essere uno scatto interessante, vista l'atmosfera ed il gioco di luci. Sono attimi che vanno colti al volo perchè l'attraversata dura pochi secondi e subito dopo il grosso animale verrà reinghiottitto dalla nebbia. Parte la raffica della fotocamera nella speranza che almeno uno degli scatti restituisca un risultato accettabile. Una volta che il soggetto é andato, scorro le immagini nel display per vedere con soddisfazione che qualcosa di buono c'é. Meno male perchè il mio respiro aveva appannato l'oculare sul più bello e non ero sicuro di aver centrato in pieno il bersaglio !!! Penso a quanto sarebbe stato più difficile scattare in situazioni simili

al tempo dell' analogico...

Il tempo passa più o meno velocemente immersi in un silenzio pressoché totale. La tensione é sempre altissima. Con i binocoli cerchiamo di scorgere eventuali movimenti in lontananza. Non ci possiamo permettere distrazioni. Il posto che abbiamo scelto è una zona di passaggio e gli animali, sempre che si degnino di passare, lo fanno in modo molto veloce. Poi il sole sorge ed in un attimo la temperatura cambia... Decisamente, si sta meglio, ma si inizia già a pensare che il tempo a nostra disposizione sta finendo. Infatti più ci si avvicina alle ore centrali della giornata e meno possibilità abbiamo di vedere gli animali. Alla fine decidiamo di non aspettare più. Sarebbe tempo perso. Impachettiamo teli, cavalletti, fotocamere e ci avviamo verso le macchine. Le ore centrali della giornata sono dedicate all'esplorazione delle moltissime e bellissime aree del parco che più si prestano ad incontrare gli animali. Antonio é prodigo nel fornirci informazioni e ascoltiamo come bambini le sue spiegazioni su come riconoscere le tracce dei vari animali sulla neve, il comportamento degli orsi, dei cervi, dei camosci, ma ogni volta che parla del lupo la nostra attenzione raddoppia !!! Grazie alle sue spiegazioni Impariamo a riconoscere benissimo le impronte del lupo sulla neve. Impariamo a distinguerle da quelle del suo parente stretto, il cane. Restiamo stupiti da quante impronte di lupo ci siano nei posti in cui andiamo. E' incredibile vedere così tante impronte e neanche un lupo !!!!!

Impronta Lupo

Impronta Tasso

Cerco di trovare il tempo per scattare qualche macro, se non altro per giustificare a me stesso il motivo per il quale ho messo il mio Sigma 180 nello zaino fotografico aumentandone ulteriormente il già notevole peso.

Facciamo una pausa per pranzare con una focaccia la cui temperatura è scesa a quella della neve. Intorno a noi, monti altissimi, neve e boschi...decisamente un bel vedere ! Finito di mangiare si riparte.

Ripieghiamo sui cervi. Sono molto più comuni e sicuramente più facili da fotografare.

Viste le tante possibilità di incontrarli, cerchiamo di fotografarli anche in ambienti diversi: nel fitto del bosco, nella neve e nelle radure assolate. Il divertimento é assicurato.

Ovviamente, durante i nostri spostamenti in macchina, gli occhi restano spalancati a guardare fuori dai finestrini. In queste zone è facile fare gradevoli incontri un po' ovunque. Le volpi sono molto comuni ed anche durante il giorno le si puo' notare accovacciate nell' erba, a godersi il sole, oppure sedute sulla neve, dove spiccano moltissimo.

Ci è capitato anche di vedere una coppia di aquile reali in volo, ad una distanza siderale. Antonio, come al suo solito, ci ha fornito informazioni interessantissime riguardo ai loro rituali di corteggiamento in volo ed ad altre loro abitudini. La foto, vista la distanza, era veramente inutile, ma comunque, nessuno di noi ha resistito senza premere almeno una volta il pulsante di scatto.

I primi tre giorni scorrono più meno con i soliti ritmi e del lupo si vedono solo le tracce sulla neve. La sera dell'ultimo giorno siamo ormai rassegnati. Ci resta solo la mattina successiva. A mezzogiorno dobbiamo liberare la camera e riprendere la strada verso casa. A cena Antonio ci propone un cambio programma per la destinazione dell' ultimo giorno. Tentiamo il tutto per tutto : o la va o la spacca ! Accettiamo la sua proposta. Il giorno dopo la sveglia ci trova pronti ad intraprendere l'ultimo tentativo. In realtà sono certo che ognuno di noi, ormai, in cuor suo è poco speranzoso di incontrare questo predatore fantasma. Ma ora, all' impareggiabile istinto di Antonio, si aggiunge il sempre decisivo FATTORE C !!!! Ebbene, finalmente si avvista il tanto agognato lupo ! Ma non uno solo !!!! Un branco composto da ben OTTO elementi !!! Non sono vicini, anzi sono molto lontani !!! Monto il moltiplicatore 2x al mio 300mm 2.8 e e cerco una combinazione accettabile di ISO diaframmi e tempi per ottenere il massimo possibile da una situazione non certo favorevole. Scatto una quantità di foto incredibile aiutato dalla veloce raffica di cui è dotata la mia fotocamera. Gran parte delle foto sono uguali tra loro ma non mi importa. Tra queste ne sceglierò una decina e forse anche meno.

Nonostante la distanza i lupi si accorgono di noi quasi immediatamente. Qualcuno si ferma a fissarci, mentre qualcun'altro ci ignora. Poi, dopo attimi che a noi sembrano interminabili, in fila indiana si addentrano nella vegetazione. Se ne vanno non perchè si sono spaventati...ma perchè decidono di continuare la loro giornata come fanno tutti i giorni, giocando, cacciando, pattugliando il proprio territorio e facendo rispettare le gerarchie all'interno del gruppo. E' incredibile che Antonio, nonostante la distanza ci indichi il maschio alfa e la femmina alfa riconoscendoli dal loro atteggiamento. Vederli andare via NON ci rattrista. L'umore cambia, siamo più rilassati e sorridenti. In macchina si scherza. Il lupo si è fatto aspettare fino all'ultimo momento ma alla fine si è concesso...in fin dei conti un po' ce lo meritavamo !!!

Le foto non saranno bellissime, non saranno ravvicinate e cariche di dettaglio ma valgono mille volte di più dei primi piani che ho fatto ai lupi nell' "ambiente controllato" in Germania.

Questi animali riescono a sopravvivere in ambienti incredibili e stanno aumentando lentamente di numero, malgrado tutte le bastardate che noi umani spesso facciamo loro. Sempre più spesso si sente di persone che li hanno incontrati inaspettatamente e di persone che addirittura li hanno fotografati con i cellulari. Noi per fotografarli ci abbiamo messo quattro giorni, ma il bello è stato che siamo andati a cercarli ed alla fine li abbiamo trovati...è una cosa del tutto diversa dall'incontro fortuito.

Sono sempre più convinto di quanto sia veritiera quella frase che più o meno dice così :

"Non è la destinazione che conta ma il percorso per raggiungerla"

Conclusioni :

Mi sembra ovvio che il risultato finale, ossia la foto, sia solo uno dei piccoli piaceri (neanche il più importante) che procura la mia passione. In realtà anche se i lupi alla fine non li avessi visti il bilancio sarebbe stato ugualmente positivo. La fotografia naturalistica è solo un pretesto per stare in mezzo alla natura.

Trovo incredibilmente bello cercare le tracce di una volpe, di un tasso, di un lupo, vedere come si comporta un gruccione nel periodo del corteggiamento, sentire i diversi richiami di una semplice cincia , conoscere il metodo di caccia di un barbagianni ecc . La natura "nasconde" (ma neanche tanto bene) un'infinita varietà di gioielli e spesso noi non ci rendiamo conto di quello che ci circonda.

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